Il Libro

L'eredità del Passato - Storia di un'antica famiglia nobiliare

Girolamo Michelin, attuale proprietario della Villa, ha documentato l'affascinante storia dei nobili Bertoja nel libro L'eredità del Passato - Storia di un'antica famiglia nobiliare. Le pagine rivelano un passato affascinante e intramontabile, da scoprire durante il soggiorno nella magnifica cornice di Villa Bertoja. Il libro ripercorre le vicende storiche della Nobile famiglia Bertoja che ha abitato per circa un secolo in quella che ora è l'attuale residenza dell'autore: Villa Bertoja Michelin, situata nella parte centrale di di Motta di Livenza.

Gli argomenti contenuti coinvolgono tutto il comprensorio Friulano-Veneto in circa 900 anni di storia, a partire dal Mille quando erano i Signori di Pinzano al Tagliamento, titolo che poi abbandonarono per assumere quello di Bertoja e trasferirsi prima a San Lorenzo (Pordenone) poi a Ceneda/Serravalle (attuale Vittorio Veneto) ed infine a Motta di Livenza dove si estinsero negli ultimi anni del ventesimo secolo. Il libro ci parla della ricchissima storia connessa alle vicissitudini e alla identità del territorio Friulano- Veneto e ci fa capire l'importanza delle nostre radici. La storia di questa e molte altre famiglie di antica nobiltà è in fondo la storia di tutti noi. Queste famiglie hanno rappresentato l'essenza della nostra antica classe governativa, amministrativa e imprenditoriale, sia in epoca veneziana che successivamente e, attraverso di loro, possiamo conoscere di riflesso anche la nostra storia.

Si tratta di un'opera di prestigio sia per quanto riguarda il contenuto che la veste tipografica, con oltre 400 foto di antichi documenti a colori intercalati nel testo. Il libro, di circa 300 pagine, contiene moltissimi spaccati storici e culturali inediti. All'interno dello stesso sono riprodotti numerosi stemmi e notizie delle tantissime famiglie nobiliari collegate o imparentate con i Bertoja. 

Questo ed altri fatti interessanti di grande valore culturale sono svelati nelle pagine del libro ove si parla delle investiture feudali concesse nel cinquecento dal Vescovo Conte di Ceneda ai Bertoja. Essi non hanno mai rinunciato a questo titolo di antico lignaggio, neppure dopo il loro trasferimento a Motta di Livenza avvenuto a fine del settecento. L'attributo Nobili di Ceneda verrà nel tempo richiamato in ogni atto ufficiale e in ogni riconferma nobiliare e sarà gelosamente custodito fino al 1992, anno nel quale a seguito della morte del Nobiluomo Luigi Bertoja, abitante nelle sua villa di Motta di Livenza, si estinse dopo quasi cinque secoli il ramo nobiliare di questo antico casato.

Il volume ci propone mappe e immagini di antiche proprietà e degli strumenti d'epoca per vinificare. Ed ancora i rapporti con i vicini Conti di Collalto, l'attività delle famose cartiere di Ceneda, la santità di Frate Angelo Bertoja, la sua devozione e la vita esemplare da lui condotta. L'autore non manca di ricordare che la Contea Vescovile di Ceneda concluse la sua parabola nel 1768 quando la Serenissima, orgogliosa delle proprie prerogative laiche, strappò il potere al Vescovo-Conte e successivamente governò il territorio Cenedese attraverso i suoi Podestà. Dopo di allora la Nobiltà Cenedese, compresi due rami della famiglia Bertoja, fu attestata e riconosciuta ufficialmente con decreto dell'Eccellentissimo Senato Veneziano del 30 Maggio 1776 mediante l'istituzione del Collegio dei Nobili di Ceneda e rivestita delle prerogative delle altre Nobiltà di terraferma Veneta con facoltà di aggregazione, salvo il diritto sovrano per le successive mutazioni.

E' doveroso ricordare che in epoca Veneziana la Nobiltà era una vera e propria casta che aveva in mano le sorti dell'intera Repubblica. Una casta che per legge non poteva esercitare arte vile o meccanica. In pratica non potevano fare lavori manuali, dovevano solo intraprendere, dirigere e curare tutti gli aspetti politici di governo del territorio. Al ceto Nobile non era però ammesso rubare alla collettività o fare azioni contrarie all'interesse della Serenissima. Su questo argomento esistevano leggi ferree che arrivavano a colpire, se necessario, anche lo stesso Doge. 

La famiglia Bertoja, attraverso i secoli, ha avuto dei validi personaggi in tutti i campi, dal governo agli affari, dalla religione alla musica, dalla scenografia alla santità. Ma la loro storia non si esaurì con il loro allontanamento da Ceneda, bensì proseguì in quel di Motta di Livenza, ove la villa da essi acquistata divenne anch'essa centro di un mondo culturale e finanziario di grande importanza.

Si dice che le case assorbano l'anima di chi vi ha vissuto ed è probabilmente questo lungo viaggio nei secoli ad essere rimasto imprigionato nelle pietre di Villa Bertoja Michelin e a spingere l'attuale proprietario con maestria e dedizione a raccontarne la storia. A volte qualche capitolo può essere scambiato per un romanzo o una favola, come nel caso dei Promessi sposi di Carpesica curioso episodio dai risvolti Manzoniani risalente al 1690 (pagine 92-93-94 del libro). Si tratta invece di realtà adeguatamente documentate e vissute nei secoli e, proprio per questo, ben più coinvolgenti.